Dal momento in cui ho avuto un figlio, mi sono appassionata alla sfera dell’educazione e ho iniziato a leggere libri, articoli, a parlare con persone di grande esperienza, per trarre spunti.

Montessori

Spesso mi sorprendo anche a osservare scene in cui i bambini si confrontano con gli adulti e resto colpita dalla scontrosità e dalla noia che, a volte, esprimono i volti dei piccoli; mi interrogo sui motivi di questo disinteresse e sui modi per risvegliare entusiasmo e stupore. Forse, per prima cosa, occorre ricordare che i bambini non sono piccoli adulti e quindi dobbiamo trovare una chiave per comunicare con loro, rispettando la loro natura.

L’infanzia è l’età della meraviglia, in cui realtà, fantasia e magia si fondono ed è necessario immergerci in questo mondo incantato per riuscire a parlare ai loro cuori. Allo stesso tempo, credo che ai nostri bambini- proprio in virtù della stima che si meritano- possiamo chiedere di più, non limitarci a domande retoriche, e offrire molti altri stimoli, oltre a quelli ormai comuni delle tecnologie.

Fiabe

CollodiFiabe, leggende, poesie e racconti, anche se impegnativi, catturano l’attenzione dei fanciulli, facendoli crescere e insegnando molte verità; il linguaggio che sa ammaliare i bambini è proprio quello del sogno, delle metafore e delle parole evocatrici.

Coltivando il gioco come spontaneo slancio creativo, il desiderio di bellezza e il fascino della natura e del mistero, forse riusciremo a vedere i loro occhi illuminarsi ed anche noi adulti potremo imparare a vivere più intensamente, riscoprendo la magia che c’è nella realtà.

Una volta calati nel mondo del bambino, ormai suoi complici, possiamo intraprendere un’avventura rivelatrice in cui incoraggiamo il fanciullo a essere se stesso, e riusciamo a conoscerci un po’ più a fondo, ritrovando il bambino che è in noi.